Ricordi che non sbiadiscono

Publié le 8 Mai 2012

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8 maggio 1982.

Una ragazzina appassionata di motori e formula 1 sta guardando la tv. Ad un tratto la notizia di un incidente, di un brutto incidente durante le prove per il Gran Premio del Belgio... la ragazzina resta inebetita a guardare un'auto rossa, guidata da quello che è il suo idolo, la sua prima irragionevolissima cotta. Vede l'auto rossa che si impenna, vola in alto e poi ricade sull'asfalto, mentre il seggiolino vola via, trascinando con sè il suo idolo, la sua irragionevole, fortissima, prima cotta, che resta sul prato di fianco alla pista, come una bambola di pezza.

Non le servono bollettini medici per capire che non ci sono speranze, eppure va a dormire col magone e la speranza che ci sia un miracolo, che il suo idolo possa riprendersi e tornare a correre. Il giorno dopo scoprirà che non c'è stato nessun miracolo, che il suo idolo è volato via, e inizierà a piangere disperatamente, per settimane e - come le diceva la sua migliore amica nonchè compagna di banco - a farsi un altarino di foto, poster, interviste, "che non serviranno mai a riportarlo in vita".

Sono passati 30 anni, la ragazzina non è più una ragazzina, la formula 1 non è più stata la stessa per lei.

Non ha mai dimenticato la sua prima cotta, quel pilota canadese che dormiva con i meccanici per mettere a punto la sua auto e che avrebbe avuto un futuro da campione del mondo, se il destino non avesse deciso diversamente alla fine di una curva.

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Rédigé par Raffaella

Publié dans #Me

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L
<br /> terribile....penso che sia il modo peggiore per vedere finire un sogno....<br />
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