Lune nere
Publié le 14 Octobre 2012
Esattamente un anno fa eravamo caduti in un buco nero. Era iniziato di notte, e la paura che provavamo era diventata terrore puro con il passare delle ore. Il terrore era stato il mio solo compagno nell'attesa, interminabile, di fronte ad una porta chiusa. Lo sguardo a terra, le mani strette attorno a un cellulare desolatamente senza campo, ad aspettare che uno di quei camici bianchi si fermasse per dire due parole. Aveva fatto compagnia anche a te, al di là di quella porta chiusa, fermo ad aspettare che qualcuno ti spiegasse cosa stesse succedendo.
La paura ci ha fatto compagnia a lungo, in giorni fermi e tutti uno uguale all'altro, durante ore passate a fare gli equilibristi, a indossare sorrisi e serenità lontane e sconosciute, a rispondere senza dire niente, a rassicurare anche se le mani non smettevano di tremare, a dormire sonni senza riposo...
Lentamente, con il passare delle settimane, le mani hanno smesso di tremare e le porte si sono schiuse per lasciar passare camici rassicuranti e sorridenti.
Oggi, che l'incubo è lontano, abbiamo capito che la paura, quando ti lascia, non se ne va mai via davvero... ti lascia, con una silente compagnia: uno stato di allerta continuo.
Oggi io e te siamo come le sentinelle del turno di notte, con la testa ciondolante per il sonno, ma pronti a scattare ad ogni rumore sospetto nel buio.